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CAPITOLO 1 – Regolamentazione
Aeronautica
Benvenuto in questo primo capitolo in cui focalizzeremo l’attenzione su tutto ciò che
riguarda l’aspetto normativo in merito di droni per capire cosa puoi o non puoi fare
con il tuo velivolo quando stai operando all’interno della Comunità Europea.
1.1 Il Regolamento Europeo
Il regolamento Europeo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) prevede
norme comuni a livello europeo che fissano i requisiti tecnici per i droni, denominati
UAS (Unmanned Aircraft System), ovvero aeromobili senza equipaggio e il lor
dispositivo di controllo remoto.
Questo regolamento sostituisce le norme nazionali e i quadri normativi precedenti
Europei ed è valido per tutti i 27 paesi facenti parte dell’unione europea, tra cui l’Italia,
includendo anche Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
Stabilisce caratteristiche e capacità che i droni devono avere per poter volare in
sicurezza e, allo stesso tempo, mira a regolamentare il mercato per contribuire a
promuovere investimenti e innovazioni nel settore.
Le norme si basano fondamentalmente sulla valutazione dei rischi operativi, sul rispetto
della privacy, dell’ambiente, del rumore e della sicurezza; e trattano ogni tipo di
operazione, da quelle che non richiedono un’autorizzazione preventiva a quelle che
invece coinvolgono velivoli e operatori certificati.
In poche parole, le regole comuni europee facilitano l’utilizzo dei droni in ambiente
comunitario avendo come riferimento un unico quadro normativo che nel tempo è
stato emandato e/o integrato con altri regolamenti che ne sono diventati parte
integrante e che sono stati riuniti in un unico documento in inglese “Easy Access Rules
for Unmanned Aircraft Systems” consultabile e scaricabile dal portale web EASA (lo
puoi facilmente trovare inserendo il titolo nel tuo browser web di ricerca)