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6 | R e g o l a m e n t a z i o n e A e r o n a u t i c a
1.1.1 Le origini
Tutto ebbe inizio con la Convention On International Civil Aviation, nota come la
Convenzione di Chicago del 7 dicembre 1944, sottoscritta dai 193 Stati membri
dell’ICAO.
Le norme comuni furono raccolte sotto forma di 19 Allegati (Annexes) e sono costituite
da 2 tipologie (Standards e Recommended Practices – SARP’s).
Nel 2002 è nata l’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza
Aerea) per iniziativa della Comunità Europea, volta a
definire la cornice normativa idonea allo sviluppo e alla
gestione dei diversi settori dell’aviazione civile europea.
I compiti dell’Agenzia furono potenziati attraverso il cosiddetto Regolamento Basico
“Reg. (EU) 2008/216”, successivamente sostituito dal Regolamento Basico “Reg. (EU)
2018/1139.
Ma la Basic Regulation prendeva in considerazione solo gli aeromobili senza
equipaggio superiori a 150 kg.
Per questo motivo, a partire dal 2008 i droni più piccoli hanno sempre creato problemi
normativi all'Unione Europea.
La regolamentazione in materia era così demandata al legislatore e alle autorità
competenti nazionali.
In Italia, ad esempio, l’esercizio dei droni era regolato dal “Regolamento Mezzi Aerei
a Pilotaggio Remoto” dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).
Ma tutto cambiò il 1° luglio del 2019 quando entrarono in vigore le nuove norme
europee, dopo un percorso normativo durato quattro anni:
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE 2019/947 del 24 maggio 2019
REGOLAMENTO DELEGATO 2019/945 del 12 marzo 2019
L’esame che andrai a sostenere si basa fondamentalmente su questo quadro
normativo.